PASSI
LA CAFFEINA, MA …. A QUANDO L’ARSENICO?
A un mese dall’elezione del nuovo sindaco,
tra giochi di poltrone e assessorati, non è stato ancora svelato alla
cittadinanza in quale modo il Comune di Viterbo intenda affrontare il problema
dell’acqua all’arsenico.
Abbiamo sentito parlare di soluzioni fatte su
misura per i soli benestanti, come gli sgravi fiscali per quanti volessero
installare un costoso impianto di depurazione familiare (e gli altri? che
muoiano avvelenati).
Riteniamo la proposta gravemente lesiva della
dignità dei cittadini, in specie di quanti non potrebbero permettersi
l’installazione di un impianto di dearsenificazione pur avendo, come cittadini
e come utenti di un servizio primario, i medesimi diritti dei più abbienti.
Il sindaco deve dirci quando e come verranno realizzati gli
impianti, o qualsiasi altra soluzione ritenuta opportuna. Ma la cittadinanza ha
bisogno di acqua potabile subito. Per questo si deve fare in modo che ai
cittadini tutti, in special modo agli anziani e ai disabili, siano almeno
risparmiate le estenuanti code alle fontanelle: poche e scarsamente
funzionanti, localizzate in zone difficilmente raggiungibili se non con mezzi
propri, prive di sufficienti garanzie dal punto di vista chimico e
batteriologico.
Si deve fare fronte all’emergenza dotandosi di
autocisterne in grado di raggiungere capillarmente ogni punto del territorio
comunale, così da consentire finalmente a tutti i cittadini appunto, e non solo
a chi può, di tutelare la propria salute.
E proprio
perché la salute è un diritto, occorre che il comune si faccia garante di
questo coordinandosi, secondo le modalità che riterrà idonee purché SUBITO,
con ASL e Regione, al fine di eseguire screening periodici e gratuiti sulla
popolazione così da individuare e contrastare le conseguenze sulla nostra
salute derivanti dalla assunzione prolungata di arsenico, fluoruri, vanadio e
quant’altro presenti da sempre nella nostra acqua.
Abbiamo bisogno di iniziative serie,
risolutive e urgenti.
Il sindaco si faccia carico dei problemi
reali della città, invece di somministrarci eccitanti di breve durata.
per Solidarietà Cittadina Daniele Cario